Più di un anno fa, precisamente a Febbraio 2015, lo squillo di trombe comunali annunciava il nuovo Piano della Mobilità Dolce, che venne presentato alla Fonderia Oretea alla presenza di assessori e funzionari in occasione della seconda giornata di consultazione.
La grande rivoluzione annunciata fu un piano di azioni che prevedeva interventi a varia scala. A quei tempi (e anche ora) il cuore della vicenda era soprattutto la ciclabilità e le infrastrutture per essa. In particolare venivano criticate le piste ciclabili esistenti, spesso invase dalle auto e strutturate in maniera alquanto dubbia.
Proprio in quell’occasione vennero mostrati (su carta) svariati nuovi percorsi e annunciati i lavori di recupero e valorizzazione delle piste già esistenti.
Step e consegne entro 6 mesi, 1 anno, 2 anni, oltre 2 anni.
- Ci saranno scelte di tipo manutentivo, cercando di recuperare e rendere più visibili le piste esistenti.
- Realizzazione di nuove piste
- Individuazione di alcune corsie preferenziali per il bus da destinare anche a corsie ciclabili. La selezione avverrà seguendo quelle corsie dove la frequenza del tpl è più scarso.
Nuove piste? Non chiamiamole “piste”, ma corsie ricavate sulla carreggiata stradale: si pensi a quella recentemente istituita alla Favorita (senza segnalazioni catarifrangenti) o la promiscua su Corso Vittorio Emanuele. Le piste ciclabili sono altra cosa e non abbiamo mai avuto contezza di un nuovo progetto.
Corsie preferenziali dei bus: via Dante a scendere, viale Strasburgo tra villa Adriana e svincolo Belgio.
E quelle esistenti?
Sono ancora lì, con le mattonelle color salmone a prendere il sole, con svariate ringhiere distrutte e il ricordo di interventi di recupero annunciati ma mai programmati e eseguiti. Ad oggi non sappiamo nemmeno quali erano gli interventi previsti. Chissà se esistevano davvero.
Da qualche giorno la pista ciclabile di via Lincoln è oggetto di altri lavori (acquedotto?), con tanto di martelli pneumatici che scavano e rompono la pavimentazione.
Altro che piano…
Tutto in perfetto stile “Palermo”… ovvio no?
in effetti questa delle piste ciclabili è una grande beffa.
ce lo siamo detti tante volte, le piste van fatte in sede separata dalla strada. anche a costo di sacrificare qualche posteggio.
La città ha bisogno come minimo di raddoppiare i posti auto disponibili. Eliminarli è da escludere tassativamente. Vanno recuperati in luoghi idonei.
E’ quello che dico sempre io … le pisce ciclabili va bene, sono importanti .. ma servono PARCHEGGI, da affiancare ai mezzi pubblici …
ho capito che servono parcheggi, ma mi spiace constatare che tu non usi mai la bici. bisogna usarla, per rendersi conto dell’inquinamento diretto e dei pericoli a cui si è esposti.
di parcheggi ci sarà sempre bisogno, perché ogni famiglia a palermo ha 3 macchine. paradossalmente, più fai parcheggi, e più mancano i posti auto. giusto farne ai margini del centro storico e in corrispondenza delle stazioni del passante, ma non c’è una priorità dei parcheggi rispetto alle piste ciclabili.
in fondo, la mancanza di parcheggi potrebbe essere vista come un disincentivo a usare la macchina. io non la uso perché per me non vale la pena perdere tempo a cercare un posto. mi rivolgo alla bici e ai mezzi pubblici. questi ultimi sì, vanno potenziati al massimo, e le reti metro-tramviarie estese a tutta la città. ma senza piste ciclabili non si offre protezione a chi non inquina.
è una città costruita per le macchine, e ora deve lentamente trasformarsi in una città per gli esseri umani.
se volete sapere la mia opinione, questo parcheggio basile non mi è mai piaciuto. è troppo isolato. va bene, sono 300 metri da orleans…ma i parcheggi in tutto il mondo li fanno dentro le stazioni. fra l’altro la strada è orribile da percorrere a piedi o in bici. sporca e malsicura. navette per la stazione centrale?
ma perché a questo punto non coprire di terra il parcheggio basile e farci un giardino, e costruire il parcheggio bus dentro la stazione centrale?
Quello delle piste ciclabili a Palermo è un capitolo tragi- comico. Si inizia con la “famosa pista ciclabile” di Via della Libertà, quando si tracciò con la vernice una “pista” sopra il marciapiede. Tale “pista” fece ridere il mondo . Ancor oggi qualche ciclista, convinto che quei residui di vernice sul marciapiede sia una “pista”, continua a sfrecciare a tutta velocità , mandando a quel paese l’ignaro pedone che si permette di invadere la ” sua pista”. Recentemente si è passato dal marciapiede alla corsia degli autobus, in tal modo i ciclisti possono percorrere tale corsia, insieme ai taxi, i mezzi di soccorso, delle forze dell’ordine e naturalmente degli autobus. E bello vedere autobus, taxi, autoambulanze in coda dietro un tranquillo ciclista, che pedala lentamente chiedendosi perché dietro di lui c’è tutta quella confusione. Ma quando le piste ciclabili sono ben visibili, purtroppo vengono utilizzate per altri scopi, come per esempio posteggiare la propria auto o piazzare la propria attività abusiva di frutta e verdura.. Qualche motociclista , pensando che tale pista sia riservata a tutti i mezzi a due ruote, la utilizza tranquillamente. Poi ci sono delle piste ciclabili che sono dei capolavori di comicità, per esempio quelle che vengono interrotte da pali, edicole o da muri, altre che ……scompaiono improvvisamente ( forse ci troviamo di fronte a qualche fenomeno paranormale o semplicemente perchè è finita la vernice).
un quadretto impietoso ma rispondente al vero.
Purtroppo è la triste realtà! Di tutte le “piste ciclabili” sparse in città, nessuna si può definire veramente tale. Basta andare in una qualsiasi altra città per vederne una….perchè in Sicilia qualsiasi cosa si rende un’impresa titanica??!!